sabato 30 novembre 2013

Viaggio per Alcântara

Decidiamo di lasciare São Luis un giorno in anticipo e di dirottare sulla cittá di Alcântara visto che un ragazzo inglese pazzo conosciuto in ostello ( pazzo perché ha iniziato un viaggio in Brasile come noi solo che lo fa nel verso opposto, da solo e in bicicletta!! ) ci ha consigliato la visita. Allettati anche dal fatto che sull'isola fanno gelato di tapioca ci sian messi gli zaini in spalle e siam partiti. Dovete sapere che la cittadina di Alcântara dista 22 km da Sao Luis solo che per arrivarci in auto ci vogliono 7 ore! Quindi la scelta ricade sul traghetto. Chi si aspetta una di quelle navi superveloci si sbaglia; sembra piuttosto un battello da pescatori del 1900. Comunque, ha un'aria solida. Partiti, la caciara é evidente c'e anche il "gelataro", tutti fanno foto, chiaccherano ma appena si raggiunge il mare aperto il Luzitania si dimostra proprio per il barcone del '900 che è..e gli effetti son questi:

https://www.youtube.com/watch?v=TbmmIQiJBFQ&feature=youtube_gdata_player

Sound of Brasil

<a href="https://www.youtube.com/watch?v=Lkzyqo5WFhA&feature=youtube_gdata_player">CAPOEIRA</a>

giovedì 28 novembre 2013

Terceira sosta: Sao Luis

Credo non torneró piú quí, in questa cittá assolutamente incredibile, fuori da ogni schema sociale mai visto prima. É forse la cittá piú assurda e pazza e unica che io abbia mai visto e che avrei mai potuto immaginare. Partiamo col dire che l'Unesco l'ha insignita del titolo di patrimonio mondiale dell'umanitá. Quí i portoghesi costruirono e qui gli abitanti ancora vivono negli stessi edifici,non é cambiato nulla. Qualcuno é completamente ristrutturato e qualcuno é fatiscente, la puzza nelle strade é invadente, la frenesia degli abitanti rasenta quella delle metropoli indiane, quello che potrebbe essere questa cittá peró é onnipresente. Potrebbe ma non é. Ma la cosa che piú vi stupirebbe é quanto la gente che popola  le notti della vecchia cittá sia assolutamente fuori dal comune, nessuna parola in nessuna lingua puó descrivere lontanamente ció che di triste, pazzo, irriverente, malsano e divertente succede quí di notte. Prendete la miglior compagnia di giullari al mondo e non riuscirebbe nell'impresa. Quindi se passate da São Luis do Maranhao fermatevi una notte sola, non abbiate paura, scendete in strada, unitevi alla gente di quí e quando lascerete questa cittá il giorno seguente niente vi sembrerá piú come prima. In sostanza é la cittá piú brutta e pazza che potete immaginare. Ed é la porta per Lençois Maranhenses (uno dei paradisi in terra) e per Alcantara nostra prossima destinazione.
A seguire nelle foto si vede ció che é e ció che potrebbe essere, ma sappiate che quí la fotografia non é il metodo giusto per catturare lo spirito della cittá.

domenica 24 novembre 2013

Curiositá di seconda mano

<a href="https://www.youtube.com/watch?v=BGXb9cCb2R8&feature=youtube_gdata_player">VIDEO SABBIE MOBILI</a>

sabato 23 novembre 2013

Boa sorte

Si riparte, lasciamo la piccola polverosa e utopica Jeri per rimettere piede nel Brasile vero, fatto di terra dura e cemento: direzione Sao Luis. Dalla cartina sembrerebbe un giochetto da ragazzi ma quá di semplice non c'e niente. Jeri-Jijoca 1 ora nel deserto a sballonzolare di quá e di là come all'andata, a Jijoca attesa di 4 ore per l'onibus diretto a Camocin, viaggio di 2 ore e a Camocin attesa di 3 ore (perche bus in ritardo). Camocin-Parnaiba altre 2 ore e mezza. E fino a quá viaggio piacevole a contatto con la vita autoctona se non fosse che a Parnaiba abbiamo passato la peggior notte di tutte: la pousada prescelta si trova a 80 metri dalla stazione dei pullman (niente taxi, niente autobus, niente camminata!) e la doppia con bagno in comune costa 35 R$ (6€ a testa!!), figata! Arrivati la prenotazione non c'è (booking!!!!) ma, dopo una lunga conversazione in Esperanto la stanza ce la danno lostesso...e che stanza!no finestre, no arredamento se non "materasso" su blocco di cemento e frigo bar marcio, rotto e non funzionante, tegole a vista con sacchi di nylon svolazzanti a coprire i buchi e optional delle formiche rosse grosse come un pollice a far da guardia alle pareti. Per finire lenzuale in plastica palesamente lerce. Grazie Liana per il saccoapelo! Durante i primi 20 minuti di permanenza poi si è capito che la zona era a dir poco malfamata. Colpi in lontananza (che a noi piace pensare fossero petardi), urla di ubriachi molesti, auto che sembravano discoteche, tv di non si sa chi a palla, vociari vari e per di più la nostra porta presentava evidenti segni di scasso. Buonanotte Anna.
Fortunatamente la sveglia suona alle 5 per farci risalire sul Parnaiba-Sao Luis, con grande amarezza lasciamo questo posto che tante emozioni ci ha dato. Ci aspettano le ultime 10 ore di viaggio su di un pullman modernissimo dove anche il condizionatore funziona a dovere (pantaloni lunghi, felpa, sciarpa e avere freddo..), ed eccoci a Sao Luis.
P.S. niente foto perché non c'era niente de fotografare..

Gli occhi.

Spesso quando sono lontan mi capita di pensare:"cosa staranno guardando i loro occhi ora?", gli occhi delle persone a cui voglio bene,gli occhi che vorrei potessero vedere quello che ora guardano i miei. Io oggi guardo questo. Questo posto splendido, che mi sembra di non poter meritare perché mi pare che la sua bellezza venga deturpata dal turista. E io cosa sono se non una turista!? Ma comunque mi godo i piedi sporchi e ruvidi di queste persone, i loro occhi neri, i loro sorrisi eterni e i loro capelli tra il vento; questo vento che tutto fa e tutto distrugge.
Quello che i miei occhi vedono ve lo regalo.

Galeotto fu il windsurf..

Come si diceva vento vento vento,questo é un post per surfisti. Jeri si presenta con fondale basso,niente scogli,niente pericoli apparenti. Vele usate 4.3 e 5.2 con un 90 litri anche se il primo giorno ci sarebbe stato un 80 litri e una 4.0. Oggi bella giornata con dei bei set di onde da 1 metro e mezzo a 2 che ogni tanto entravano nella baia, mi son divertito un sacco. Ringrazio mister Siggi per avermi prestato le vele e Morabio del Bob surfcenter per avermi prestato la tavola. Per chi pratica freestyle o Kite o non é molto esperto consiglio la miriade di laghi d'acqua dolce qui intorno,meno vento acqua liscia e caldissima. Ringrazio la fotografa Anna per averci provato ma i mezzi e il vento forte e le tempistiche sbagliate hanno reso il lavoro complicato.

mercoledì 20 novembre 2013

"Se esiste un paradiso, non dev'essere lontano da qui" cit. A. Vespucci

Chi l'avrebbe mai detto che esiste un desrto in Brasile e sopratutto che questo deserto è innervato di laghi d'acqua dolce?! Noi oggi siamo stati in uno di questi, Lagoa Paraiso...lasciamo commentare all'immaginazione di ognuno di voi..buon viaggio.
Ahh..sapete quanto abbiamo pagato per quella postazione VIP..nada!!! E allora siamo proprio in paradiso.

lunedì 18 novembre 2013

Secondeira sosta: Jericoacoara

17 novembre 2013, ore 7.30
Inizia l'avventura, di nuovo sveglia presto per riuscire a prendere il Bus che parte da Beira mar, quindi dall'altra parte della città. Backpackers pronti, attenti e gia il sole alle 7.30, non si sa come, è gia alto nel cielo come a mezzo giorno. Nel tragitto dobbiamo cercare un bancomat perché dove andremmo non c'è! Cavolo, l'unico che troviamo non funziona, vabbè..Anna, ce ne sarà uno a Jijoca (località in cui faremo scalo).
Il Bus è moderno, con poltrone king size molto più comode di quelle dell'aereo ma anche qui l'aria condizionata non manca!
Le strade che percoriamo son delle normali strade invase ogni tanto da qualche animale domestico che attraversano sterminate distese di palme con qualche piccola pozza d'acqua e ogni tanto degli aglomerati di case per lo più semplici e da finire. Dopo 5 ore (eppure sulla mappa è così vicino) arriviamo a Jijoca dove cambiamo mezzo. Dall'ultramoderno all'ultra scassato mercedes pronto a tutto, un camion da deserto 4x4 con ridotte e autobloccanti (una bestia) attrezzato per il trasporto persone, bagagli sul tetto, niente finestrini e si parte. 40 kilometri nel parco nazionale di Jijoca de Jericoacoara ovvero sabbia, tanta sabbia con qualche arbusto, qualche asino e nient'altro. Ed ecco, Jeri! Qua le strade sono in sabbia ci sono piante di Caju ovunque e un sacco di surfisti, kiters e pazzi che girano in quad, in moto, e dune boogy ai 100 all'ora, ma sopratutto vento, vento, vento..:-)
Bene, questa sarà la nostra settimana da divi di Hollywood...vogliamo proprio fare invidia al cul del Berlu.

domenica 17 novembre 2013

Goodbye Fortaleza

Domenica mattina, sveglia presto nonostante il sole sia gia cocente. Lasciamo con un po'di malinconia l'ostello che ci ha permesso di entrare davvero in questa citta, ne rappresenta l'emblema ed il rifugio allo stesso tempo.
Aggiungiamo a queste righe la prima foto scattata all'ostello: colori, piante, semplicità, casualità. E poi l'ultima foto che abbiamo di Fortaleza; io ci trovo un'analogia..più di una!
Allora ciao Fortaleza, cidade sede da alegria, eri tanto brutta di primo impatto, tanto che rimarrai per sempre nei ricordi più vivi.
(per chi dovesse un giorno andare a Fortaleza consigliamo vivamente Backpackers hostel. 7euro a notte!)

venerdì 15 novembre 2013

Riflessione sui colori

Rifletto sui colori perché: Quì è tutto il contrario di tutto e allo stesso tempo un tutt'uno. Ora mi spiego. La popolazione è un mix di tutte le razze del mondo e tutti convivono "tranquillamente"(molto più del possibile immaginabile in europa). Ricchi, poveri, disgraziati, persone normali, turisti e polizia militar convivono come se le differenze sociali siano ormai cosa antica, passata. Sono tutti fratelli brasiliani. È difficile, molto difficile notare la stessa cosa da noi..Questo può essere descritto con l'effetto che subisce la luce quando attraversa un prisma, escono tutti i colori e se togli il prisma diventa di nuovo un tutt'uno. Il contrasto che c'è tra povertà e ricchezza, tra bello e brutto, tra bianco e nero, tra sabbia, cielo, mare, sole, palme, frutti (pazzeschi), palazzi, uomini, è lo stesso contrasto che si ha nelle foto..quelle belle che di solito si mettono come sfondo o si attaccano al muro. I colori qui esplodono e coesistono tutti sotto lo stesso cielo.
Quando verrete in Brasile vedrete che la prima cosa che noterete è quanto il cielo sia grande sopra le vostre teste. Secondo me è li a fare da prisma per colorare questa terra di differenze unite sotto un unica bandiera.
Per me, ad oggi, è il cielo piu grande che io abbia mai visto..

Fortaleza CE, Praia de Iracema ore 21.26. Boa noite, domani ci svegliamo presto per andare a vedere i delfini. Andrea

giovedì 14 novembre 2013

Primeira sosta: FORTALEZA

All'aereoporto ci invitano a prendere un taxi, costa troppo, prendiamo l'onibus che assomiglia più ad un carro merci. Camminiamo sotto questo caldo sole di un giallo intenso per qualche chilometro, lo zaino pesa. Non troviamo l'ostello prenotato, mui sete. Eccolo, trovato, speranza...ma la nostra prenotazione è stata cancellata! Qua si parla solamente potroghese, incomprensibyile e dopo  molti sforzi capiamo di dover andare in un altro ostello distante 20minuti, il sole giallo ora è davvero forte. Arriviamo finalmente in un hotel in costruzione dove però il proprietario parla inglese. Doccia. Wow. Che città, la contraddizione della globalizzazione. Cenetta con piatto tipico di carne alla griglia e patate dolci fritte e una grande scoperta: succo di Guiaba..poi tutti a letto..boa noite!

O viagem

Si parte, Milano martedì 12 novembre 19.35, aereo figo ben tenuto con poltrone confortevoli, televisioncine con telecamere esterne pasti e bevande a volontà..dopo qualche ora si fa sentire il freddo del condizionatore e le poltrone per dormire risultano non essere un granché..comunque dopo 12 ore arriviamo a Sao Paolo. L'aria cambia ma per il resto tutto normale, poi altro volo per Fortaleza, stessa compagnia aerea ma sull'aereo più freddo di prima! Anyway, arrivati sani e salvi in terra Brasiliana.