lunedì 30 dicembre 2013

Undicesima piccola sosta: Vitória

Scappati dalla follia alberghiera di Itacaré e non potendo raggiungere ancora Rio ci fermiamo nella cittá di Vitória. Quí Anna ritrova vecchie conoscenze mantovane, Nicoló. É grazie a lui e a sua moglie che riusciamo a entrare nella quotidianitá brasiliana,questa volta della parte ricca della popolazione. Ci accolgono alla rodoviaria,ci aiutano a trovare l'hostello e ci invitano a casa a mangiare la Fejioada,top!
Notiamo che il loro modo di fare é sempre molto guardingo e attento. Non capiamo bene perché. Vitória a noi sembra una piccola Miami con un pizzico di Rimini,palazzi e palazzi moderni a ridosso di viali larghi e ben curati che corrono lungo la baia di rena gialla bagnata da acqua non proprio limpidissima. É senza dubbio la cittá piú moderna,pulita e ordinata vista fin'ora. Ci dirigiamo verso il complesso di grattacieli (chiamati"Marina di Ravenna") dove la famiglia di Jessica ci aspetta. Dopo esser stati identificati dalla sicurezza e aver oltrepassato il cancello esterno entriamo. Visto che il pranzo non é ancora pronto scendiamo in piscina dove conosciamo il padre di Jessica. Poi pranziamo con un ottima Fejioada (pesantina) ci beviamo un paio di caipirinhe e nel frattempo ci spiegano la situazione. Scopriamo che Vitória é la 17esima cittá piú pericolosa del mondo,dove molte zone della cittá sono off-limits e quella che noi abbiamo visto é la zona ricca. Ci colpisce poi una frase detta da Jessica:"in Brasile se sei ricco stai bene, se sei povero per te la vita é orribile".
Tornati in hostello cerchiamo in internet questa famigerata lista scoprendo che in realtá la maggior parte delle metropoli fin qui da noi visitate ne fanno parte. Anche quí non ci sono foto per ovvi motivi ma vi alleghiamo la lista :-) con evidenziate le cittá da noi visitate.

Decima piccola sosta: Itacarè.

Sulla strada per Rio de Janeiro facciamo una piccola tappa lungo la costa del cacao. Itacarè appunto,paesino di pescatori trasformato in località per surfisti. Quì gli albergatori hanno uno strano modo di fare, nonostante abbiano le stanze mezze vuote ci dicono che son pieni, non han più posto se non pagando il doppio e restando almeno 5 giorni..mah. Troviamo un posto per due notti. Il giorno seguente invece di dedicarci alle spiagge invase dai surfisti decidiamo di fare un escursione nella Mata Atlantica per poi raggiungere una spiaggia più isolata. Dopo due ore di cammino, ponti tibetani,cascate e sentieri scoscesi giungiamo in un altro piccolo paradiso: Prainha.
Nota positiva il negozietto di cioccolato vicino l'hostello!
I giorni successivi,nonostante nella nostra camerata non ci sia nessuno e in quelle in fianco vediamo non più di altre 3 persone,loro sostengano di esser pieni e il rincaro va alle stelle (quindi pagando il posto ci sarebbe stato?), quindi decidiamo di spostarci verso mete meno "gettonate"...e ripeto un bel "Mah!"

VIDEO:

https://www.youtube.com/watch?v=338T9UtZJpA&feature=youtube_gdata_player

venerdì 27 dicembre 2013

Natale a Morro (nona sosta)

Da veri brasiliani scegliamo il posto piú alla moda per passare il Natale. Anche in qiesto caso le immagini raccontano meglio di qualsiasi parola:decisamente il mare migñiore visto fino a qui.
Peró possiamo raccontarvi la nostra veglia natalizia.
L'orario previsto é alle 19.30 ma il prete si presenta con ben 45 minuti di ritardo, durante il quale ci si intrattiene con canti allegri. Siam tutti in infradito e i ventilatori son accesi...che strano!
Durante la predica il prete improvvisa scenette con persone scwlte dal pubblico e gira tra i presenti rivolgendosi a loro. Durante il momento dello scambio della pace e del padre nostro tutti si abbracciano e si tengono per mano. Le canzoni poi sono in stile gospel, molto allegre, ritmate e il prete insisteva nel far partecipare tutti altrimenti.. si ripeteva.
Personalmente chi volesse visitare il Brasile consigliamo caldamente di visitare questo posto,preparatevi a sborsare 12 euro a notte,colazione inclusa!
Ora la parola alle immagini.
N.b.le auto qui son proibite quindi o si va a cavallo o in cariola!

https://www.youtube.com/watch?v=_V249UWNLI0&feature=youtube_gdata_player


martedì 24 dicembre 2013

domenica 22 dicembre 2013

Ottava sosta: Salvador da Bahia

Piccola parentesi sul viaggio,sempre in pulman,sempre freezer; la cosa interessante quì è la durata,stimata in 48 ore, che però, a causa di avarie al mezzo, soste forzate per proteste dei viaggiatori, altre avarie e sfortune varie, si son protratte a 55 ore...55 ore in pulman!! Non serve dire altro.
Arriviamo a Salvador ovviamente a notte fonda e l'unica cosa ad attirare la nostra attenzione è il letto!
Dopo una sana dormita in orizzontale e una colazione da Rè ci mettiamo ad esplorare i dintorni della nostra dimora. Notiamo con piacere che il centro storico quì e ben preservato (per gli standard di questo paese) e si intuisce subito che questa fù per lungo periodo la città più importante del continente, anche se, questa zona dà l'idea di essere il set di un film, cioè, le facciate son curate e ben tenute ma dietro è un po' tutto trasandato.
Nella zona della città bassa,5 minuti a piedi dal centro storico (e turistico) si trovano quartieri dove sembra di entrare in un videogame di zombie! Io e Anna ci siamo addentrati con spirito pionieristico dove neanche la polizia osa, ovviamente senza soldi,documenti,orologi e macchina fotografica (quindi"tranquilli"). Quel che abbiamo visto son quartieri con palazzi di 30-40 piani sventrati,diroccati,apparentemente vuoti,dove in realtà la gente poverissima vive; lungo la strada si incontrano falò, auto bruciate, personaggi che possiedono poco più dei loro pantaloni e delle ciabatte. Non esiste la luce, l'acqua credo neanche, quì non esiste lo stato. Zona franca.
Mi son dilungato nella descrizione perchè non esistono foto di questi posti per ovvi motivi. Questa piccola zona di città annerita, scura, abbandonata a se stessa contrasta con i colori dei quartieri del Carmo e del Pelourinho (a pochi metri di distanza) contrasta con i colori del mare e con la città nuova nei quartieri di Barra,dove le spiagge e i palazzi anno quel non so che di "americano".
Notiamo anche che la corporatura dei Brasiliani quì è tutt'altra cosa! Come avrete sicuramente visto nel post "sound of Bahia" il 90% dei Brasiliani quì è di origine africana; neri come la notte e con delle corporature doppie rispette a quelle cui ci eravamo abituati, sembra di esser sbarcati in un altra nazione!
Abbiamo deciso di fermarci in questa città qualche giorno per ristabilire una sorta di staticita ai nostri corpi. L'intero soggiorno è stato però accompagnato da una pioggia tropicale quasi perenne. Questo ci ha 'costretto' a passare gran parte del tempo in ostello, il famoso Nega Maluca! Piu che un ostello potrebbe essere definito una 'casa per viaggiatori'...great!! Abbiamo conosciuto molte persone, ognuna con la propria storia, e abbiamo potuto condividere esperienze, cibo e anche alcol!  Francese, tedesco, inglese, portoghese, olandese, coreano italiano...meltinpot?! E cosi questo posto si trova perfettamente in linea con le radici di questa città, dove nessuno sa davvero da dove venga il suo sangue, ma solo in questo modo si può essere dei veri Bahiani!!
Ready for the new adventure... Nice Salvador, but, let's go!!!

martedì 17 dicembre 2013

Sound of Brasil II

Per la felicitá di mia nipote (Martina) e dei suoi genitori (ciao Sonia divertiti) a Salvadór, cittá ad alta influenza afro,l'arte in generale spicca piú che nel nord del Brasile. Succede quindi che girando per la cittá ci si imbatta in spettacoli di ogni tipo e colore. Cominciamo quindi con una carrellata di video (spero di riuscire a farne un po') di quel che riusciamo a cogliere agli angoli delle strade e nelle piazze.
Primo video:
https://www.youtube.com/watch?v=Toc5YLUJRuk&feature=youtube_gdata_player

Secondo video (un po'lungo ma merita):
https://www.youtube.com/watch?v=FJV1RTXNNFM&feature=youtube_gdata_player

Seconda parte secondo video:
https://www.youtube.com/watch?v=FEj0tWvkzHw&feature=youtube_gdata_player

lunedì 16 dicembre 2013

Settima sosta: Mato Grosso

Promettendoci di tornare, un giorno, per approfondire la conoscenza di questa foresta cosí bella e piena di sorprese, ci apprestiamo ad un altro lungo viaggio: 1800 km in pullman (36 ore di viaggio).
Oltre al freddo gelido ed alla dolenzía sacrale tipica di viaggi di questo tipo, questa volta, con nostro grande stupore, scopriamo che piú del 50% del tragitto non é asfaltato, bensí di Laterite battuta (terra rossa molto compatta) ormai scavata e dissestata dagli agenti atmosferici. I guardrail non esistono, i dirupi si susseguono e i ponti sui fiumi sono in legno. Ma se con un 4x4 l'esperienza puó essere emozionante, su di un pullman, con 46 persone a bordo lanciato ad una media di 100 km/h, non lo é molto.
Con una mano stringo quella di Andre con la forza di una partoriente con l'altra mi chiudo gli occhi. Lui in compenso ride e si diverte. D'altra parte il paesaggio é incantevole, inizialmente fitta vegetazione intervallata a rilievi rocciosi, che man mano lasciano il posto a immense praterie abitate da bovini e Gauchos! Veri e propri cowboy, sembra un film western!
Lungo questa "strada" incontriamo anche innumerevoli agglomerati urbani, davvero molto graziosi e moderni anche nel nome; esempio: CASTEL DO SONHO (si legge sogno) e SORRISO.
Alle 3 del mattino arriviamo alla rodoviaria di Cuiabá (capitale del Mato Grosso) e aspettiamo finché non sorge il sole. Poi raggiungiamo l'hostello e li....collassiamo.
Cuiabá non ci offre niente di interessante se non un caldo che ricorda quello Mantovano di fine luglio, quindi decidiamo di noleggiare un auto e dedicare i due giorni successivi alla scoperta della vicina Chapada do Guimarâes. Questo altopiano sugli 800 metri, oltre ad essere il centro geodesico del Sud America (come noi consultate wikipedia), ci regala paesaggi mozzafiato, animali che sembrano usciti da un cartone animato e una "frescura" rigenerante. Divertente é stato l'incontro con una specie di esemplari di ministruzzo dalle ciglia lunghe, ai quali piaceva correre davanti e in fianco all'auto (...o forse ad Andrea piaceva inseguirli?...non si é ben capito!), armadilli indecisi se scappare o farsi investire, migliaia di pappagalli e tucani. Non soddisfatti dell' ultimo viaggio la nostra prossima tappa dista 2600 km.