"oh povera Belém": questa per noi é la miglior descrizione.
Grande cittá del Nord con un grande passato, dovuto (agli inizzi del '900) al commercio della gomma. Si percepisce quanto questa cittá fosse bella quando si cammina per le strade; le case in stile coloniale, i grandi viali e i giardini alla parigina. Ora, peró, lasciata letteralmente marcire dall'indifferenza delle persone che ci vivono e assalita dalle migliaia di negozi e barracas destinati alla vendita delle piú futili cose. Si intravvedono di quando in quando le rotaie degli antichi tram ormai soterrate dalle soffocanti colate di catrame, le coloratissime azuleios (piastrelline che ricoprono gli edifici di origine portoghese) ora cadono inesorabilmente senza che nessuno se ne curi; ai lati delle strade tra l'asfalto e i marciapiedi, dove si intravvede l'originale lastricato, scorrono rigagnoli di acqua putrida che si trascina tutto il pattume urbano.
Noi abbiamo soggiornato le prime 2 notti in un ostello fatiscente, stipati in una cantina senza finestre, dove l'unica soluzione all'umiditá e alla soffocante calura era il condizionatore che, d'altro canto, rendeva l'ambiente piú simile ad un freezer. Questo luogo ha contribuito a renderci un'immagine ancora piú fatiscente di questa cittá. Visione che peró abbiamo dovuto modificare grazie alle notti in compagnia di balli folkloristici tipici degli indios amazzoni, ed alla successiva permanenza all Hostel Fortaleza, gestito da un giovane e stravagante tatuatore brasiliano e dalla sua ragazza francese.
L'aggettivo "fatiscente" ha quindi lasciato posto ad un piú romantico "affascinante".
mercoledì 4 dicembre 2013
Quinta sosta: Belém
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ma quel volatile rossissimo chi é? :-) dove pensate di festeggiare il natale?
RispondiEliminaUccello tipico dell'Amazzonia. Non ricordiamo il nome..per Natale ancora nulla di preciso..tu piuttosto!?
EliminaUccello tipico dell'Amazzonia. Non ricordiamo il nome..per Natale ancora nulla di preciso..tu piuttosto!?
Elimina